Il Territorio

Agnone

A circa 20 minuti di macchina da Capracotta, posizionato su un rilievo roccioso a circa 800 metri s.l.m., a ridosso della valle del torrente Verrino, si trova Agnone, un piccolo e pittoresco borgo della provincia di Isernia circondato da un affascinante paesaggio montuoso ed immerso nel verde delle grandi foreste. Per quanto riguarda le sue origini, la tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città sannitica Aquilonia, rasa al suolo dai Romani durante la conquista del Sannio.

La sua notorietà è legata alle antiche fabbriche di campane, un’arte che si tramanda dal Medioevo e che è legata al nome della Pontificia Fonderia Marinelli, gestita nel corso dei secoli dalla stessa famiglia. Alla costruzione delle campane è dedicato il Museo Storico della Campana Giovanni Paolo II che sorge proprio accanto alla storica Fonderia Marinelli.

Il monumento più importante della cittadina è il Duomo, dedicato a Sant’Emidio e risalente al XV secolo. L’edificio presenta un meraviglioso portale gotico sormontato da un grande rosone e al suo interno conserva opere varie del XVII-XVIII secolo, tra cui sculture di Giovanni e Amalia Duprè. Tra le altre chiese presenti ad Agnone si segnalano: la bellissima Chiesa di S. Francesco, risalente al XIV secolo e dichiarata monumento nazionale, con un caratteristico portale gotico sormontato da un affascinante rosone; la Chiesa di San Marco Evangelista, fondata nel XII secolo ed impreziosita da un grandioso portale rinascimentale; e la Chiesa di San Biase, la più antica di Agnone.

 

Isernia

A 40 minuti di macchina, adagiata su un’altura situata nell’alto bacino della val Volturno si trova Isernia, una deliziosa città ricca di monumenti e bellezze naturali, che la rendono un luogo particolarmente affascinante e assolutamente da visitare.

Il cuore della città è piazza Celestino V, dove è possibile ammirare la magnifica Fontana della Fraterna, un'elegante fonte pubblica, nonché simbolo della città.

Tra i resti monumentali di maggior interesse si segnala anche la Cattedrale dedicata a San Pietro, nonché la chiesa più importante della città.

Museo del Paleolitico di Isernia - La Pineta

Inaugurato nel 1999, il Museo del Paleolitico di Isernia custodisce una vasta quantità di reperti rinvenuti nel corso delle campagne di scavo condotte nell’area archeologica La Pineta. Questo straordinario giacimento paleolitico fu scoperto occasionalmente nel 1979, durante i lavori di sbancamento per la costruzione della superstrada Napoli-Vasto, nelle immediate vicinanze del centro abitato di Isernia. Il sito, per quantità e qualità delle testimonianze, rappresenta uno dei più prestigiosi documenti sulla storia del popolamento umano dell'Europa.

Il museo comprende sia l'area di La Pineta, sia una sede presso il Museo Santa Maria delle Monache, ospitato nell'ex convento di Santa Maria Assunta. La struttura presso l'area La Pineta è una sorta di laboratorio di circa 600 mq dove i visitatori possono ammirare ed assistere ai lavori di restauro dei reperti provenienti dallo scavo. Il sito archeologico La Pineta si caratterizza per la presenza di una straordinaria quantità di manufatti litici e di resti ossei di specie animali che documentano l’intensa attività di sfruttamento dell’ambiente da parte dei gruppi di cacciatori preistorici di circa 600 mila anni fa, a scopi alimentari e di sopravvivenza.

 

Pescopennataro 

A meno di 10 km di macchina da Capracotta, percorrendo una suggestiva abetaia si trova Pescopennataro, un delizioso borgo immerso nella natura incontaminata, interessante non solo per i valori architettonici ma in particolare per quelli paesistici. Posizionato a circa 1.200 metri s.l.m. . Pescopennataro è conosciuto come il "Paese della pietra e degli abeti", per la presenza di maestri scalpellini e boschi di Abeti Bianchi.

All’interno del suo territorio ricadono due Aree S.I.C. (Siti di Interesse Comunitario): quella del Bosco della "Vallazzuna" e quella del Bosco degli "Abeti Soprani", al cui interno si snoda una rete di sentieri natuarlistici. Il suo territorio è a prevalente vocazione turistico-ambientale per via dei numerosi sentieri naturalistici, delle piste di sci di fondo, delle due aree attrezzate di "Rio Verde" e della "Pescara" e dei diversi percorsi escursionistici. Altra caratteristica del territorio sono le pareti attrezzate per praticare l'arrampicata su roccia.

Altri luoghi di sicuro interesse sono: la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, di antichissima fondazione, al cui interno l’opera artisticamente più interessante è l’altare maggiore con il ciborio in legno dorato, tra i più belli della regione; la Porta arcata medievale, denominata Porta Di Sopra, posta di fronte alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo; la Chiesa della Madonna delle Grazie, dove è di particolare interesse l’altare dedicato a S. Margherita d’Antiochia; l’Eremo di San Luca, posizionato in una grotta calcarea ad oltre 1.500 metri s.l.m.; e il Parco di Pinocchio, dove è stato allestito un sentiero con le sculture rappresentanti momenti di vita del celebre burattino.

 

Pietrabbondante

 

A 21 km di macchina da Capracotta troviamo Pietrabbondante, piccolo borgo arroccato su uno sperone roccioso a 1027 m di altezza e annidato fra enormi macigni alle falde del monte Saraceno. Il suo territorio, nel cuore del Sannio Pentro, è caratterizzato da emergenze archeologiche di notevole interesse che testimoniano l'esistenza di insediamenti umani sin da epoche remote. Alcuni storici associano il paese alla Bovianum Vetus, l'antica capitale del Sannio. L'attuale denominazione è recente e deve il suo nome all’abbondanza di pietre e detriti calcarei della zona.

Il complesso archeologico di Pietrabbondante costituisce la più importante testimonianza monumentale della civiltà sannita. Le strutture riportate alla luce rappresentano la parte centrale e di maggior pregio architettonico di un'area molto più estesa. I resti monumentali rivelano il carattere dell'insediamento e il suo sviluppo nel corso dei secoli: una fortificazione risalente all'epoca delle guerre sannitiche sulla vetta del Monte Saraceno, un santuario che ebbe un’eccezionale fioritura in età ellenistica in località Calcatello, edifici e sepolture di epoca romana, a partire dal I secolo a.C., riferibili a forme di insediamento privato nell'area del santuario e in quelle adiacenti.

La zona di maggior interesse archeologico è quella sita in località Calcatello e vi si trovano: due templi, quello maggiore e quello piccolo; il teatro, risalente al II secolo a.C., con sedili in pietra dalla caratteristica forma anatomica, utilizzato come luogo di riunione; e la domus publica, realizzata, verso la fine del II secolo a.C., sulla terrazza che si estende sul versante occidentale del santuario. Nei pressi del sito archeologico si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1666 su una sommità dalla quale si può godere di uno spettacolare panorama. La chiesa fu costruita su antichi luoghi sacri e custodisce frammenti di lapidi osche.

 

 

La Riserva Naturale di Montedimezzo

 

La Riserva Naturale di Montedimezzo fa parte delle riserve della biosfera istituite dall'Unesco nell'ambito del programma MAB (acronimo di Man And Biosphere). Il complesso, che comprende anche le Foreste di Feudozzo e Pennataro, geograficamente ed amministrativamente distinte, è oggi pertinenza dell'Azienda speciale del Demanio Forestale di Stato che lo gestisce ad eccezione della Foresta di Pennataro, pertinenza della Regione Molise. La riserva si estende per 291 ettari e ospita numerose specie arboree, in prevalenza cerri e faggi; una ricca fauna, con splendidi esemplari di gatto selvatico, tasso, volpe; magnifici rapaci notturni e diurni; tortore, ghiandaie, colombacci. Il bosco, che è luogo ideale per salutari e ritempranti passeggiate, offre ai visitatori aree attrezzate per piacevoli soste, sentieri facilmente percorribili e la possibilità di visitare il Centro visita - Museo, situato nello storico Casino demaniale, che raccoglie legni pregiati, anche antichi, sezioni di alberi, esemplari di uccelli e animali selvatici di piccola taglia, mappe e pannelli esplicativi, attrezzi legati al mondo contadino e pastorale, interessanti reperti floro - faunistici.
Il sentiero Didattico autoguidato “Sentiero Colle S. Biagio” è stato ideato principalmente con lo scopo di avvicinare il pubblico alla conoscenza dell' ecosistema della foresta. In linea con quelli che sono i presupposti del progetto Man and Biosphere dell'Unesco, si è voluto analizzare il rapporto uomo-natura e l'influenza che il primo esercita quotidianamente sull'ambiente esterno, anche ai fini di uno sviluppo sostenibile. Il percorso è stato realizzato dal Corpo Forestale dello Stato in occasione dell'Anno Europeo del disabile, tenutosi nel 2003 ed inaugurato ufficialmente nel luglio del 2004. Il sentiero si caratterizza notevolmente per ricchezza floristica e di fauna. Da notare come lo stesso sia stato reso accessibile anche per coloro i quali hanno delle ridotte capacità motorie.

 

IL SANTUARIO DI CASTELPETROSO

Questa imponente basilica si trova a circa 50 minuti di macchina da Capracotta. 

Progettato in stile neogotico da Francesco Gualandi di Bologna, il Santuario è un inno a Maria e al Molise. Interamente scolpito in pietra locale, la prima pietra viene posata il 22 settembre 1890 e la consacrazione avviene il 21 settembre del 1975. Il Santuario sorge a pochi metri dall'antico tratturo percorso da pastori e pellegrini incastonato tra il verde dei boschi. Salendo fino alla cappella delle apparizioni si nota il significato progettuale, teso ad esaltare la sofferenza “offerente” di Maria. La pianta del tempio simboleggia un cuore trafitto da sette spade. Colpisce il visitatore il percorso che conduce al Santuario. Lungo il viale, in un cammino di riflessione due suggestivi angeli, Michele e Gabriele, sono posti al limite del parcheggio e ricordano l'atteggiamento in cui deve porsi il pellegrino. Una gigantesca pietra richiama al paganesimo e al senso del sacrificio incarnatosi poi in Cristo, per portare a compimento la rivelazione. In alto spiccano tra croci, a significare la salvezza che passa attraverso la sofferenza, annunciata con le parole di Paolo all'Aeropago, che si leggono in una stele. Incontriamo poi, sul piazzale antistante, un altare, di 80 quintali in cui Giovanni Paolo II in visita al Santuario celebrò l'eucarestia il 19 marzo 1995 e dietro un bronzo raffigurante l'Assunta, dono del 50° anniversario di Sacerdozio di Mons. Ettore Di Filippo, Vescovo emerito di Campobasso-Bojano. Che tanto ha contribuito alla diffusione del messaggio mariano. Così corroborati da tanta teologia si può contemplare l'esterno del Santuario.